Croazia: Cagnamiente nfra 'e versiune

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Progetto stati Croazia
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Motto: 

Nfromma
Nòmme completo: Repubbreca d' 'a Croazia
Nòmme ufficiale: Republika Hrvatska
Lengua ufficiale: cruato
Capitale: Zagreb (Zagabria)  (= 879.145 ab. / 2001)
Pulitica
Guviérno: Repubbreca semipresidenziale
Capo 'e stato: Ivo Josipović
Capo 'e guviérno: Jadranka Kosor
Ndepennenza: d' 'a Jugoslavia,
25 giugno 1991
Ngresso a ll'ONU: 22 maggio 1992
Area
Totale: 56.542 km²  (123°)
% d''e Acque: ? %
Populazzione
Totale (2001): 4.494.749 ab.  (117°)
Denzità: 77 ab./km²  
Giugrafia
Cuntinente: Europa
Fuso orario: UTC +1
Ecunumia
Valuta: Kuna croata
PIL (PPA)  (2008): 82.272 milioni di $  (71°)
PIL procapite (PPA)  (2008): 18.575 $  (49°)
HDI  (2008): 0,871 (alto)  (45°)
Energia:
Varie
TLD: .hr
Prefisso tel.: +385
Targa autom.: HR
Inno nazzionale: Lijepa naša domovino
Festa nazzionale: 25 'e giugno, Nnepennenza

'A Croazia, ufficialmente Repubbreca d' 'a Croazia, è nu stato 'e ll'Europa centrale cu' na pupulazzione 'e 4.494.749 cristiane,'a capitale d' 'a soja è Zagabria (Zagreb, 779.145[1] ab. - dato del 2001).

Cunfina a nord ch' 'a Slovenia, a nord-est cu' ll'Ungheria, a est ch' 'a Serbia, a sud ch' 'a Bosnia ed Erzegovina e 'o Montenegro, mentre a ovest s' affaccia 'ngopp'o mare Adriateco. 'A superficie territUriale è d' 56.542[2] km² mentre 'a superficie de' ll' acque territuriali è d' 31.067[3] km².

'A Repubbreca 'e Croazia è na repubbreca parlamentare. 'A lengua ufficiale è 'o ccruato. 'A Riggione Istriana, ca se stenne p' 'a meja parte 'e ll'Istria, tene ufficialmente ddoje lengue:(taliano e cruato), cu' tutto ca comunque 'o livello 'e parlante 'e 'sti ddoje lengue cagna 'a comune a comune.

'A Croazia 'nfin'ô 1991 facette parte d' 'a Jugoslavia, mentre 'nfra 'o 1102 e 'o 1919 fuje jonta ô Regno d'Ungheria.

'A Croazia è trasuta 'ind'a NATO 'o 4 'e abbrile 2009.

Giugrafia

Mappa topografica della Croazia

'A Croazia s' alloca 'nfra ll'Europa cintrale, ll'meridiunale e ll'orientale, s' affaccia 'ngopp'a ll' Adriateco e 'o territorio suojo se piglia parte de' ll'Alpe Dinariche e 'o pizzo occidentale d' 'o bassupiano Pannoneco.

Murfologgia

'A nu punto 'e vista murfologgeco,'o paese se pô spartere 'ind'a tre zzone cu' caratteristeche climateche, giugrafeche e culturale diverze.

'O bassupiano pannoneco

'Ind'a parta orientale d' 'o paese se trova na chianura assaje grossa interrotta solo da alcune formazioni collinari, l'area fa parte del bacino dei fiumi Drava e Sava, affluenti del Danubio. In questa zona dal clima continentale, si distinguono la Croazia settentrionale e la Slavonia:

  • la Croazia settentrionale comprende l'area tra il fiume Kupa e il confine con l'Ungheria, le pianure lungo il fiumi Sava e Kupa, le aree intorno alle città di Zagabria, Karlovac e Sisak che demograficamente ed economicamente rappresentano il centro della Croazia, l'area montuosa dello Zagorje e la regione di Međimurje nella parte nord-orientale del paese fra i fiumi Drava e Mur.
  • la Slavonia comprende l'estremità orientale del paese costituita in prevalenza da pianure del bassopiano pannonico situate lungo i fiumi Sava (Posavina) e Drava (Podravina) fino al Danubio.
La zona montuosa delle Alpi Dinariche

La zona montuosa è situata nella parte centrale del paese ed è caratterizzata da rilievi medio elevati che costituiscono lo spartiacque fra il bacino del Danubio e l'Adriatico. Il clima è alpino. Fanno parte di quest'area la regione di Gorski kotar tra Fiume e Karlovac, le valli di Lika e Krbava tra la catena costiera delle Alpi Bebie e il confine con la Bosnia e una parte dell'entroterra dalmata (Dalmatinska Zagora, ed il monte Biokovo).

La costa adriatica

La zona costiera è caratterizzata da clima mediterraneo. L'ampiezza della fascia costiera è molto variabile, da pochi chilometri in corrispondenza dei rilievi del Velebit e di Biokovo) in altre zone si allarga notevolmente nell'entroterra. Da nord a sud si possono individuare le seguenti regioni storiche:

  • L'Istria, la penisola nella parte settentrionale del paese
  • La regione del Litorale Croato (Hrvatsko Primorje) corrispondente all'area intorno a Fiume e Segna con le isole del golfo del Quarnero
  • La Dalmazia con la sua costa frastagliata e che si estende verso sud da Zara comprendendo le numerose isole antistanti la costa e città storiche come Ragusa e Spalato.

I monti principali sono il monte Dinara (1.831 m s.l.m.) e il monte Vaganski Vrh (Monte Drago, nella catena delle Bebie) con un'altitudine di 1.758 m s.l.m.

La Croazia possiede ben 1.185 isole, di cui solo 50 abitate[3].

Idrografia

Le cascate del fiume Krka

La gran parte dei fiumi della Croazia appartiene al bacino del Mar Nero (Danubio, Sava, Drava, Kupa e Una), un ridotto numero di fiumi sfocia nel Mare Adriatico (Zermagna, Krka, Čikola, Cetina e Narenta). I fiumi nella parte settentrionale del paese hanno problemi di inquinamento, soprattutto la Sava nel tratto compreso tra Zagabria e Sisak.

I fiumi più lunghi sono Sava (562 km) e Drava (505 km) che delimitano parte del confine tra Croazia e Bosnia-Erzegovina e Ungheria. Entrambi sfociano nel Danubio di cui la Sava è l'affluente principale, in ordine di apporto idrico mentre la Drava è il quarto. Il Danubio delimita il confine tra la Croazia e la provincia serba della Vojvodina. Il tratto croato del Danubio è lungo 188 km.

L'alto corso del fiume Kupa (269 km) forma il confine naturale fra Croazia e Slovenia, sfocia nella Sava a Sisak. Altri fiumi sono il Korana, Krapina, Lonja, Mur e Vuka.

I fiumi provenienti dalle Alpi Dinariche e che sfociano nell'Adriatico hanno un corso breve, fatta eccezione per il fiume Narenta.

Clima

Si distinguono quattro aree climatiche:

  • pianure interne, con clima semi-continentale caratterizzato da estati secche ed abbastanza calde (medie di luglio attorno ai +22/+23 °C) ma con forti contrasti (possono esserci molti giorni di fila con massime intorno ai 35° ed afa e, per contro, periodi molto freschi caratterizzati da forte maltempo) ed inverni freddi (0/+1 °C di media in gennaio) con cieli spesso coperti e nebulosità diffusa e frequente, nevicate non infrequenti ma raramente intense e persistenza del manto nevoso al suolo abbastanza prolungata (specie nelle zone nord-orientali).
  • regioni montuose: queste zone hanno clima di tipo alpino con estati moderatamente calde (ma condizionate dall'altitudine e con frequenti temporali, soprattutto pomeridiani) ed inverni rigidi (con medie invernali inferiori a 0 °C). Le nevicate sono frequenti e spesso copiose sui rilievi a quote medio-alte (dove la neve può cadere abbondante anche in primavera). Le precipitazioni annue, in queste regioni montuose, sono in genere tra moderate ed abbondanti, con picchi soprattutto autunnali e tardo primaverili.
  • regioni costiere: hanno clima temperato caldo di tipo submediterraneo a Nord e meso-mediterraneo a Sud, e sono contraddistinte da estati calde e soleggiate ma abbastanza ventilate (medie giornaliere di luglio +23/+25 °C) ed inverni complessivamente miti (medie giornaliere di gennaio che si portano dai +5 °C ai +7 °C circa procedendo da Nord verso Sud, eccetto che nelle zone più esposte alla bora dove si scende anche a +3°). Qui le precipitazioni sono in genere abbondanti in tutte le stagioni tranne che in estate (un picco precipitativo più marcato si ha tra ottobre e novembre), le nevicate sono decisamente sporadiche (se non rare) e la neve solo eccezionalmente permane al suolo per più di 1 o 2 giorni.
  • la Zagora, l'entroterra pedemontano della Dalmazia che si estende in latitudine da Zadar (Zara) a Split (Spalato): questa zona è relativamente poco esposta alle brezze marine a causa della presenza di colline costiere, perciò subisce massime estive più elevate rispetto alla costa (non mancano giornate torride).

Popolazione

Al censimento del 2001 la Croazia aveva una popolazione pari a 4.437.460 abitanti (la popolazione stimata a giugno 2006 è pari a 4.494.749[2] abitanti). Della popolazione censita 4.399.364 (99,14 %) persone avevano la cittadinanza croata, 44.340 (1,00 %) delle quali avevano doppia cittadinanza. 17.902 persone (0,40 %) erano di cittadinanza straniera, gli apolidi erano 9.811 (0,22 %) mentre di 10.383 abitanti (0,23 %) non è stata accertata la nazionalità.

L'emigrazione croata è stata consistente, i croati residenti all'estero sono oltre due milioni, la comunità più numerosa è quella insediatasi negli Stati Uniti (Hrvatska bratska zajednica). Nel parlamento croato vi sono alcuni deputati rappresentanti delle comunità croate all'estero (e dei Croati autoctoni di Bosnia Erzegovina).

Demografia

Popolazione della Croazia, Dati della FAO - anno 2005 (in migliaia)
  • Fonte dei dati: [2]
Struttura per età
  • 0-14 anni: 16,2% (maschi 373.638/femmine 354.261)
  • 15-64 anni: 67% (maschi 1.497.958/femmine 1.515.314)
  • oltre i 65 anni: 16.8% (maschi 288.480/femmine 465.098)
Tasso di crescita della popolazione
  • -0,03%
Tasso di fecondità totale
  • 1,4 nati/donna
Natalità
  • 9,61 nati/1.000 abitanti
Mortalità
  • 11,48 morti/1.000 abitanti
Tasso di migrazione netta
  • 1,58 immigranti/1.000 abitanti
Mortalità infantile
  • totale: 6,72 morti/1.000 nati vivi
  • maschi: 6,7 morti/1.000 nati vivi
  • femmine: 6,74 morti/1.000 nati vivi
Aspettativa di vita
  • totale: 74,68 anni
  • maschi: 71,03 anni
  • femmine: 78,53 anni

Etnie

I croati (in lingua croata Hrvati) appartengono alla famiglia dei popoli slavi. Proveniendo dall'area dell'attuale Ucraina, i croati sono giunti nell'odierna Croazia attorno al VII secolo d.C. Comunità croate autoctone vivono anche in Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Slovenia, Serbia (Vojvodina), Montenegro (Bocche di Cattaro), inoltre si trovano insediamenti storici croati in Austria (Burgenland) e in Italia (i croati del Molise).

Etnie in Croazia

Il paese è abitato in prevalenza da croati (89,63%) di religione cattolica. Fra le minoranze vi sono serbi (4,54%) di religione ortodossa, bosgnacchi (i cittadini bosniaci di fede musulmana) (0,5%), ungheresi (0.37%) e circa 20.000 italiani (ovvero lo 0,45% circa) sparsi tra Istria, Fiume, Dalmazia (Zara, Spalato), Slavonia (Požega) e Moslavina (Sisak), quello che è rimasto di una presenza italiana che prima dell'inizio della seconda guerra mondiale ammontava - nelle terre attualmente croate - a circa 300.000 persone.

La popolazione serba, insediatasi nell'area nel XVI secolo, in passato era composta perlopiù da funzionari dell'Impero Austroungarico e costituiva una sorta di casta militare scarsamente integrata con il resto della popolazione. Con l'andare dei secoli la situazione cambiò e l'etnia serba si integrò con la popolazione croata. Alla fine della Prima guerra mondiale si costituì il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni e le etnie convissero fra mille tensioni, compreso l'omicidio di tre deputati croati in Parlamento nel 1928, il che causò l'abbandono permanente dell'aula da parte di tutti i deputati croati. La degenerazione nei rapporti culminò nelle stragi dei serbi durante la seconda guerra mondiale, quando lo stato indipendente della Croazia - capeggiato dal dittatore ustascia Ante Pavelić - perseguitò l'etnia serba. All'inizio delle guerre etniche degli anni novanta dopo l'aggressione serba e montenegrina alla Croazia, la popolazione serba era concentrata nelle zone della Krajina e della Slavonia, e costituiva il 12% della popolazione complessiva della Croazia. I serbi della Krajina si autoproclamarono indipendenti dalla Croazia, affermando di voler esercitare gli stessi diritti all'autodeterminazione che avevano portato la Croazia a dichiarare la propria indipendenza. Dopo la riconquista della Krajina (Operazione Tempesta) circa 400.000 serbi fuggirono, incalzati dalle truppe croate e terrorizzati dalle storie - alle volte gonfiate propagandisticamente - delle stragi perpetrate dall'esercito croato. Negli ultimi anni il governo croato - sollecitato dall'Unione Europea - ha attuato alcune azioni volte al rientro dei serbi fuggiti dalla Croazia. Una parte della popolazione serba è rientrata.[4][5], ma la percentuale dei serbi in Croazia risulta ancor oggi diminuita di quasi due terzi.

In Bosnia-Erzegovina vivono circa 700.000 croati, che sono una delle tre comunità etniche principali e costituenti.

Composizione della popolazione per nazionalità dichiarata - Censimento 2001:

1. Croati 3.977.171 (89,63%) 7. Sloveni 13.173 (0,30%)
2. Serbi 201.631 (4,54%) 8. Cechi 10.510 (0,24%)
3. Bosniaci 20.755 (0,49%) 9. Rom 9.463 (0,21%)
4. Italiani 19.636 (0,44%) 10. Montenegrini 4.926 (0,11%)
5. Ungheresi 16.595 (0,37%) 11. Slovacchi 4.712 (0,11%)
6. Albanesi 15.082 (0,34%) 12. Macedoni 4.270 (0,10%)

Fonte: http://www.dzs.hr

Gli italiani in Croazia e le altre popolazioni romanzofone

In Croazia risiedevano, nel 2001, circa 20.000 cittadini appartenenti al gruppo etnico italiano (al censimento del 2001 sono stati in 19.636 a dichiararsi di tale nazionalità[6] e 20.521 di madrelingua italiana[7]), che danno vita a 51 Comunità Nazionali Italiane locali e sono organizzati nell' Unione Italiana con sede a Fiume (Rijeka in croato). Sono insediati principalmente nell'area dell'Istria, di Fiume, delle isole del Quarnaro e della Dalmazia. Solo in parte dell'Istria (regione istriana, che però non incude la parte nordorientale peninsulare), a Fiume e nell'arcipelago dei Lussini sono riconosciuti da alcuni statuti comunali come popolazione autoctona, mentre nel resto del Quarnaro e in Dalmazia non viene riconosciuto loro nessuno status particolare. In tale gruppo etnico italiano sono inserite sia le popolazioni autoctone venetofone (Istria nord-occidentale e Dalmazia) che quelle istriotofone della costa istriana sud-occidentale. Nel corso del XIX secolo un numero considerevole di artigiani italiani si trasferirono a vivere a Zagabria e in Slavonia (Požega) dove tutt'ora abitano molti loro discendenti. Sempre in Istria (Valdarsa e Seiane) è presente la piccola comunità etnica degli Istroromeni o Cicci, popolazione originaria della Romania la cui lingua, di ceppo latino ed affine al Romeno, risulta quasi estinta in favore del croato. Altro gruppo etnico originariamente di lingua romanza è quello dei Morlacchi, popolazione affine a quella Istroromena rappresentata oggi solo da alcune sparute comunità, e la cui lingua è praticamente estinta.

Lingue

La lingua ufficiale è il croato, una lingua slava del gruppo meridionale che utilizza l'alfabeto latino.

Le altre lingue (serbo, ungherese e italiano) sono parlate come prima lingua da meno del 5% della popolazione.

Nella regione istriana l'italiano è lingua ufficiale, anche se il livello di tutela della minoranza nazionale italiana è assai diverso da zona a zona.

Religioni

La religione predominante è la cristiano-cattolica (73,53%, secondo statistiche cattoliche [8]), seguita da quella cristiano-ortodossa (4,4%) e dall'islamismo sunnita (1,3%).

Santi patroni dei Croati sono San Girolamo e san Giuseppe.

Storia

Pe' ne sapé 'e cchiù, vide e vvoci Storia della Croazia e Regno di Croazia.

Fra il II e il I secolo a.C. la regione abitata dagli Illiri cadde in potere dei dei Romani (province di Pannonia ed Illiria) che la governarono fino al V secolo dell'era volgare.

Nel medioevo fu invasa prima dagli ostrogoti e poi dagli avari. Ristabilita la sovranità romana (Impero Romano d'Oriente) nel VI secolo, fu occupata, nel secolo successivo, dai croati, una tribù slava originaria dell'odierna Ucraina. Nel X secolo divenne un regno autonomo, il regno di Croazia, il cui sovrano, Tomislav fu incoronato nel 925.

Nel 1102 fu annessa al regno di Ungheria, il cui re era stato chiamato a governarla dal 1091. I re d'Ungheria garantirono ampia autonomia e protezione dai nemici esterni (Sacro Romano Impero, Venezia, Bisanzio, più tardi Mongoli e Turchi).

In età moderna, precisamente nel 1603, la Croazia diventò parte dell'Impero Asburgico. Al termine della prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles, entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, successivamente denominato (1929) Regno di Iugoslavia. Nel 1941, nel corso della seconda guerra mondiale, grazie all'appoggio italo-tedesco, la Croazia si costituì in Stato nominalmente indipendente, ma di fatto satellite delle Potenze dell'Asse, con un governo collaborazionista presieduto da Ante Pavelich.

Al termine del conflitto nel 1945, il paese diventò membro della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, sotto la presidenza del generale Tito, che instaurò un governo socialista spesso in disaccordo con l'Unione Sovietica, tanto da attirare le deboli simpatie dell'Occidente, in netto contrasto con la politica sovietica.

Il crollo dei regimi comunisti dell'Europa orientale provocò un indebolimento della Lega Comunista Jugoslava: nel partito vi furono disaccordi sulla linea di gestione della federazione fra le delegazioni croate e slovene che rivendicavano maggiore autonomia e quella serba, guidata da Milošević, di orientamento contrario. I delegati croati e sloveni abbandonarono il XIV congresso del partito nel gennaio del 1990 e nel 1991 la Croazia si proclamò stato indipendente. Nonostante l'invito dei capi di stato della CEE a non procedere ad un riconoscimento separato, l'Islanda, (per voce del suo ministro degli esteri Jón Baldvin Hannibalsson), seguita dalla Città del Vaticano, Austria e Germania procedettero ad un riconoscimento unilaterale. Seguì un duro conflitto con Serbia e Bosnia, che si concluse con gli accordi di Dayton (1995). Oggi la Croazia è membro dell'ONU e del Consiglio d'Europa.

Relazioni con l'Unione Europea

Pe' ne sapé 'e cchiù, vide 'a vvoce Adesione della Croazia all'Unione europea.

Il Paese è abbastanza vicino all'ingresso nell'Unione Europea. Alla data di aprile 2008 sono stati conclusi gli accordi di 18 dei 35 capitoli. Restano da affrontare le questioni giustizia, lotta alla corruzione, rimpatrio dei rifugiati e cooperazione con il Tribunale penale internazionale dell'Aia. Per la Croazia l'ingresso potrebbe avvenire entro il 2011, anche se la bocciatura irlandese al Trattato di Lisbona del maggio 2008, e le tensioni con la Slovenia sul confine marino, rischiano di rallentare il processo di adesione degli Stati candidati.

Queste le tappe già percorse del processo di integrazione:

Ordinamento dello stato

Suddivisione amministrativa

Regioni della Croazia
Pe' ne sapé 'e cchiù, vide 'a vvoce Regioni della Repubblica di Croazia.

La Croazia è divisa in 20 contee (županije), mentre la capitale Zagabria costituisce una propria entità.

Nr. Regione Nome in croato Capoluogo
1 Regione di Zagabria Zagrebačka županija Zagabria
2 Regione di Krapina e dello Zagorje Krapinsko-zagorska županija Krapina
3 Regione di Sisak e della Moslavina Sisačko-moslavačka županija Sisak
4 Regione di Karlovac Karlovačka županija Karlovac
5 Regione di Varasdino Varaždinska županija Varaždin
6 Regione di Koprivnica e Križevci Koprivničko-križevačka županija Koprivnica
7 Regione di Bjelovar e della Bilogora Bjelovarsko-bilogorska županija Bjelovar
8 Regione litoraneo-montana Primorsko-goranska županija Fiume
(Rijeka)
9 Regione della Lika e di Segna Ličko-senjska županija Gospić
10 Regione di Virovitica e della Podravina Virovitičko-podravska županija Virovitica
11 Regione di Požega e della Slavonia Požeško-slavonska županija Požega
12 Regione di Brod e della Posavina Brodsko-posavska županija Slavonski Brod
13 Regione zaratina Zadarska županija Zara
(Zadar)
14 Regione di Osijek e della Baranja Osječko-baranjska županija Osijek
15 Regione di Sebenico e Tenin Šibensko-kninska županija Sebenico (Šibenik)
16 Regione di Vukovar e della Sirmia Vukovarsko-srijemska županija Vukovar
17 Regione spalatino-dalmata Splitsko-dalmatinska županija Spalato (Split)
18 Regione istriana Istarska županija Pisino (Pazin)
19 Regione raguseo-narentana Dubrovačko-neretvanska županija Ragusa
20 Regione del Međimurje Međimurska županija Čakovec
21 Città di Zagabria Grad Zagreb

Città principali

Pe' ne sapé 'e cchiù, vide 'a vvoce Elenco di città della Croazia.

La Croazia conta ufficialmente 127 città (grad) e 424 municipalità (općina). Le città principali sono:

Istituzioni

Pe' ne sapé 'e cchiù, vide e vvoci Presidenti della Croazia e Primi Ministri della Croazia.

La Costituzione croata del 22 dicembre 1990 ha subito, nel tempo, numerose modifiche le ultime delle quali (fine 2000 - inizio 2001) hanno apportato modifiche consistenti trasformando il precedente governo "semipresidenziale" in uno parlamentare. Le modifiche hanno riguardato la suddivisione dei compiti tra gli organi istituzionali allo scopo di trasferire al governo e al parlamento le competenze in precedenza assegnate al presidente.

In questo modo è stata ridotta la concentrazione di poteri prevista dalla precedente versione della carta costituzionale, costruita su misura dell'ex-presidente Franjo Tuđman.

Il presidente della repubblica (Predsjednik Republike), eletto a suffragio diretto ogni 5 anni, mantiene ampi poteri sulla formazione del governo, propone infatti il Primo Ministro, nominato comunque col consenso del parlamento. Il presidente è inoltre comandante in capo delle Forze Armate della Repubblica di Croazia e dei servizi segreti. Dal 18 febbraio 2000 il presidente è Stjepan Mesić, il 16 gennaio 2005 è iniziato il suo secondo mandato. A partire dal febbraio 2010 il nuovo presidente in carica è Ivo Josipovic.

Il parlamento croato (Hrvatski Sabor) è un organismo legislativo unicamerale con al massimo 160 rappresentanti, eletti dal popolo per periodi di quattro anni. Il Sabor si riunisce per due periodi annuali--dal 15 gennaio al 15 luglio, e dal 15 settembre al 15 dicembre[senza fonte].

Il governo (Vlada) ha il suo capo nella persona del primo ministro, il quale ha quattro vice primi ministri e 14 ministeri, con mansioni relative a particolari settori o attività. Il ramo operativo del governo si occupa di proporre le leggi e del bilancio, del potere esecutivo, nonché della politica interna ed estera del Paese.

La Croazia ha un sistema giuridico consistente in: Corte Suprema, tribunali delle varie contee, e tribunali di città. La Corte Costituzionale si occupa di questioni relative alla Costituzione.

Il 13 gennaio 1992, il Vaticano fu il primo a riconoscere la Repubblica croata, seguito due giorni dopo dalla Germania.

Governo

Ministro Nome Partito
Ministro degli Affari Esteri e dell'Integrazione Europea Gordan Jandroković Unione Democratica Croata
Ministro dell’Agricoltura e della Pesca Petar Čobanković Unione Democratica Croata
Ministro della Cultura Božo Biškupić Unione Democratica Croata
Ministro della Difesa Branko Vukelić Unione Democratica Croata
Ministro dell’Economia, del Lavoro e dell’Attività Imprenditoriale Đuro Popijač Indipendente
Ministro delle Finanze Ivan Šuker Unione Democratica Croata
Ministro della Giustizia Ivan Šimonović Indipendente
Ministro dell'Interno Tomislav Karamarko Unione Democratica Croata
Ministro della Marina, dei Trasporti e delle Infrastrutture Božidar Kalmeta Unione Democratica Croata
Ministro della Protezione Ambientale, della Progettazione e della Casa Marina Matulović Dropulić Indipendente
Ministro della Salute e del Servizio Sociale Darko Milinović Unione Democratica Croata
Ministro della Scienza, dell’Istruzione e dello Sport Radovan Fuchs Indipendente
Ministro dello Sviluppo Regionale, delle Foreste e dell’Acqua Božidar Pankretić Partito Rurale Croato
Ministro del Turismo Damir Bajs Partito Rurale Croato
Ministro senza portafoglio Bianca Matković Unione Democratica Croata

Sicurezza pubblica

Il corpo della Polizia e quello della Obalna straža Republike Hrvatske (guardia costiera) hanno compiti di pubblica sicurezza.

Economia

L'economia croata si basa prevalentemente sul terziario e sull'industria leggera. Il turismo riveste un'importanza crescente negli anni. Il PIL pro-capite del 2007 era di 15.355 dollari americani.

L'organizzazione economica croata è attualmente post-comunista. Alla fine degli anni ottanta, all'inizio del processo di transizione verso il capitalismo, il sistema versava in buone condizioni, poi seriamente peggiorate a causa della de-industrializzazione e dei danni della guerra. A peggiorare lo stato delle cose contribuirono una forte disoccupazione e l'insufficienza delle riforme economiche. In particolare, preoccupanti erano la stasi del sistema giudiziario e l'inefficienza della pubblica amministrazione (soprattutto in materia di proprietà privata della terra).

Negli ultimi anni il paese ha conosciuto una forte crescita economica e si è preparato all'ingresso nell'Unione Europea, la quale rappresenta il suo principale partner commerciale.

Nel febbraio 2005, la Croazia ha sottoscritto il Patto di Stabilità, Crescita e Sviluppo dell'UE e ha fatto sostanziali passi in avanti verso la completa adesione. Le autorità di Zagabria prevedono una forte crescita economica nei prossimi anni, considerando che attualmente il paese soffre a causa del deficit della bilancia commerciale e del debito pubblico. Alcune grandi compagnie commerciali hanno già beneficiato della liberalizzazione del mercato croato, mentre si attende una forte espansione della produzione grazie ad un incremento degli investimenti.

Aziende degne di menzione

Trasporti

Stradali

Fiùra:Mare&Barche1.JPG
Piccoli natanti lungo la costa della Croazia

Uno dei settori che ha visto maggiore sviluppo a partire dall'indipendenza è indubbiamente quello dei trasporti, in particolare la costruzione di autostrade e superstrade.

Oltre all'indubbia importanza che per un'economia basata sul turismo riveste la disponibilità di una efficiente rete di comunicazione, a spingere in questa direzione hanno contribuito potentemente anche fattori storico-nazionalistici. L'interruzione, negli anni settanta della costruzione dell'autostrada Zagabria-Spalato, ritenuta dal governo centrale jugoslavo troppo "nazionalistica", a favore del collegamento diretto con Belgrado, aveva lasciato infatti in Croazia forte risentimento. Questo ha fatto sì che nel 2001 venisse lanciato un ambizioso piano di costruzioni autostradali, che vedeva proprio nel completamento del collegamento tra le due città entro il 2005 il suo punto fondamentale. I lavori di costruzione godettero di un costante appoggio popolare, culminato in manifestazioni di giubilo al completamento 26 giugno 2005 dei lavori nei termini previsti [9]. Al termine del 2007 risultano in operatività oltre 1000 km di autostrade (dai poco più di 30 iniziali) che raggiungono i quattro angoli del paese, tutti completati nei termini previsti o con ritardi minimi, ed è in programma di raggiungere entro il 2010 i 1500 km complessivi[10]. A questo si aggiunga poi che i lavori sono stati giudicati da osservatori internazionali di eccellente fattura e modernità, portando anche a riconoscimenti prestigiosi[11].

Ferroviari

Analoghi investimenti sono in corso in altri settori del comparto, in particolare in quello delle ferrovie, gestite da Hrvatske željeznice, attualmente il più arretrato ed il più danneggiato dalla dissoluzione dello stato jugoslavo.

Marittimi

Con la presenza nell'Adriatico di numerosissime isole, grande rilevanza hanno i servizi di navigazione, anche grazie al forte turismo balneare della stagione estiva. Il maggiore operatore croato di servizi marittimi è la statale Jadrolinija, che opera anche sulla rotta internazionale con l'Italia. Le linee regolari tra Croazia e Italia sono le rotte Spalato-Ancona e Ragusa - Bari.

Ambiente

Parco Nazionale dei laghi di Plitvice, uno scorcio

La superficie complessiva delle aree protette del paese è pari a 532.063,35 [12]ettari, pari al 6,07% dell'intera superficie e al 9,40% della superficie di terraferma. I parchi nazionali sono otto mentre i i parchi naturali sono dieci, vi sono inoltre numerosissime altre aree protette[13], i parchi nazionali sono:

Fauna

Ci sono molte specie di animali selvatici in croazia,in particolare nella regione della città di Knin (Tenin).Infatti vi sono presenti lepri,volpi,daini,caprioli,cervi,cinghiali,sciacalli.Sono stati avvistati persino orsi. Fra i serpenti i più comuni sono la biscia d'acqua e il marasso.

Riserve idriche

Secondo le analisi della FAO la Croazia fa parte dei 30 stati mondiali più ricchi d'acqua collocandosi al terzo posto nella classifica europea con un totale di 32.818 m³ di riserve d'acqua rinnovabili pro capite/anno[14]. Il Rapporto Mondiale sullo Sviluppo Idrico (World Water Development Report) delle Nazioni Unite stima le riserve a 23.890 m³ pro capite/anno. [15]


Eventi culturali

  • "Dubrovačke ljetne igre" (Il "Festival estivo di Ragusa") - con rappresentazioni di gruppi teatrali e musicali (luglio-agosto)
  • "Međunarodni festival djeteta - Sebenico" (Il "Festival internazionale dei bambini - Sebenico") (giugno)
  • "Festival dalmatinske šansone - Sebenico)" (Il "Festival della canzone Dalmata - Sebenico") (luglio)
  • "Đakovački vezovi" (I ricami di Đakovo) - festival incentrato sul patrimonio culturale folclorico della regione della Slavonia (luglio)
  • Serate musicali di Grisignana (ribattezzata Grožnjan)
  • "Picokijada" - festival del folclore
  • "Festival estivo di Veglia" (luglio-agosto)
  • Serate musicali di Ossero sull'isola di Cherso (luglio-agosto)
  • "Sinjska alka" ("L' Alka" di Sinj) - giostra/torneo cavalleresco
  • "Splitsko ljeto" (L'estate di Spalato) - Festival di Spalato con gruppi teatrali e musicali (luglio-agosto)
  • Festival internazionale del bambino di Sebenico (luglio-agosto)
  • "Barokne večeri" (Serate barocche) di Varaždin (settembre-ottobre)
  • Festival dell'attore - regione di Vukovar-Srijem (maggio)
  • "Vinkovačke jeseni" ("Gli "Incontri autunnali di Vinkovci") - rassegna di folclore della Slavonia (settembre)
  • "Eurokaz" - festival internazionale di teatro alternativo, Zagabria (giugno-luglio)
  • "Međunarodna smotra folklora" (Rassegna internazionale di folclore)- Zagabria (luglio)
  • Biennale di musica contemporanea - Zagabria (aprile)
  • Festival del teatro di burattini "PIF" - Zagabria (agosto-settembre)
  • Festival mondiale di animazione - Zagabria (giugno)
  • I carnevali delle città dell'Istria e del litorale (febbraio)
  • Motovun Film Festival - Montona d'Istria (luglio)
  • Jazz is Back - Grisignana (agosto)
  • "Glumci u Zagvozdu" (Gli attori nel Zagvozd) - Zagvozd (vicino a Macarsca)
  • "Špancir-fest" - festival a Varaždin
  • "Brodsko kolo" - rassegna di folclore della Slavonia a Slavonski Brod (giugno)
  • "La Settimana Internazionale del Monodramma" - festival di prosa, Umago (Istria): fine marzo-prima decade aprile

Cucina

Piatti antichi

Gastronomia Croata

La cucina croata è molto variopinta ed è proprio per questo, conosciuta di più sotto le sue denominazioni regionali. Le sue radici le ha già nel periodo preslavo ed antico. La differenza nella scelta degli ingredienti e della preparazione di essi viene accentuata soprattutto se si paragona la parte continentale con quella marittima. Per la cucina continentale, le basi sono state gettate dalla cucina preslava e dai contatti, molto più recenti, con cucine più conosciute e rinomate - quella ungherese, viennese e turca. Le regioni della costa sono caratterizzate dagli influssi dei Greci, Romani, Illiri; poi dei Veneziani e più tardi anche dalle cucine italiana e francese.

Note

  1. Zagabria - Sito Ufficiale
  2. 2,0 2,1 2,2 Errore dint'a funzione Cite: Tag <ref> invalido; nisciuno testo era previsto p' 'e riferimiente nummenate CIA
  3. 3,0 3,1 Ente Nazionale Croato p' 'o Turismo
  4. Sito di Tomislv Jonjic giornalista, politico e storico croato
  5. sito ufficiale del governo croato per il ritorno degli esuli
  6. Dati ufficiali del censimento 2001 relativi ai gruppi etnici
  7. Dati ufficiali del cens. 2001 relativi ai gruppi linguistici (madrelingua)
  8. Statistics by Country, by Catholic Population [Catholic-Hierarchy]
  9. Slavlje na splitskoj Rivi i Trgu bana Jelačića / Lipanj / 2005 / Novosti i najave / Naslovnica / Vlada Republike Hrvatske - službeni web portal
  10. Hrvatske autoceste d.o.o
  11. EuroTest
  12. www.parks.it
  13. United Nations Environment Programme
  14. Geografija.hr, „Voda: resurs 21. stoljeća“ (kroatisch)
  15. Rapporto Mondiale sullo Sviluppo Idrico, marzo 2006

Bibliografia

Voci correlate


Collegamenti esterni

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